"A Istanbul, a differenza di quanto succede nelle città occidentali con le vestigie dei grandi imperi del passato, i monumenti storici non sono reliquie protette ed esposte come in un museo, opere di cui ci si vanta con orgoglio. Qui le rovine convivono con la città. Ed è questo ad affascinare viaggiatori e scrittori di viaggi." Recita Orhan Pamuk nel suo libro “Istanbul”.
Mai dette parole più vere su questa città, Istanbul ci ha letteralmente rapiti e trascinati nella sua atmosfera magica e surreale.
Protesa verso il futuro, ma allo stesso tempo ben ancorata alle sue antichissime radici, questa è una città che stupisce continuamente, una destinazione magica in cui mangiare, bere e ballare sono le priorità assolute, e tutti sono invitati ad unirsi alla festa.
Ma veniamo al dunque, vi raccontiamo la nostra esperienza diretta, come abbiamo suddiviso i quattro giorni di viaggio in maniera da poter vivere ed assaporare al massimo questo luogo.
Siamo atterrati all’aeroporto di Sabiha, nella parte asiatica della città, abbiamo usufruito del servizio taxi offertoci dal nostro albergo, ma volendo, per poche lire turche, potete prendere uno dei numerosi autobus, che appena fuori dall’aeroporto conducono fino a Taksim.
Lo skyline di Istanbul è tutto un susseguirsi di cupole e minareti, concentrati soprattutto nel quartiere di Sultanahmet che ospita la Moschea Blu e Santa Sofia, ma anche di torri di avvistamento, come quella costruita dai genovesi a Beyoglu, il quartiere più occidentalizzato della città.
Il primo giorno lo abbiamo dedicato ai tre punti nevralgici della città vecchia, la prima tappa è stata Cisterna Basilica, una maestosa selva di colonne usata come riserva d’acqua per la metropoli bizantina, un edificio antichissimo tra i più misteriosi di Istanbul, una meraviglia architettonica dall’atmosfera davvero suggestiva.
Una volta fatto il biglietto (20 lire turche) si scende in questa struttura sotterranea caratterizzata da 336 colonne di marmo e granito perfettamente allineate, quaggiù si ha come la sensazione di essere in una foresta fossile illuminata da mille fiaccole incandescenti, un luogo surreale lontano dal tempo e dallo spazio, in cui la storia permea dalla pietra millenaria giunta intatta fino a noi.
La seconda tappa è stata la famosissima Moschea Blu, amata sia dai turisti che dalla gente del posto, la moschea imperiale è anche uno dei luoghi di culto più affollati della città, il grandioso progetto del sultano Ahmet I, deve il suo nome dalla miriade di maioliche blu che ne ornano l’interno, durante gli orari di preghiera non è consentita la visita ai turisti, questi momenti vengono preannunciati dai muezzin che fanno eco l’un l’altro fra i minareti, improvvisamente cala il silenzio, dando spazio solo al suono solenne della preghiera, l’accesso alle moschee è consentito soltanto senza calzature, e l’atmosfera all’interno ci è sempre sembrata serena e rilassata, e le persone, propense all’accoglienza e alla cordialità nei nostri confronti.
Ingresso alla Moschea Blu
A pochi passi Aya Sofya, (ticket 60 lire turche circa) immaginate la struttura più grande che abbiate mai visto, e considerate che messa a confronto di questo monumento sarà sempre piccola, inizialmente consacrata come chiesa, convertita in moschea, oggi è stata trasformata in un museo, questa basilica si impone su tutti gli altri monumenti della città per la ricca storia, l’importanza religiosa e la straordinaria bellezza.
Durante l’organizzazione del viaggio, abbiamo scelto l’albergo in una traversa di Istiklal Caddesi, il principale viale del quartiere di Beyoglu, passeggiare per questo viale, è la quintessenza di un soggiorno ad Istanbul, una vera chicca è il tram vintage rosso che percorre questa lunga arteria pedonale, piena di negozi, caffè e centri culturali, è la perfetta rappresentazione di quello che è la città stessa, moderna e contemporaneamente ancorata alla tradizione, simbolo di questo quartiere è la Torre di Galata, eretta dai Genovesi a guardia dell’ingresso della “nuova Istanbul” nel 1348.
Essendo questa una metropoli spaccata in due dal Bosforo, lo stretto che collega il Mar Nero al Mar di Marmara, eterno ponte fra i due mondi, Europa e Asia, è quasi d’obbligo un’escursione in traghetto, noi ne abbiamo approfittato durante la notte di capodanno, per poter ammirare la città vestita di luce e fuochi d’artificio.
Muoversi ad Istanbul è facilissimo grazie al tram e alla metro che arrivano ovunque, vi consigliamo di fare una tessera ricaricabile (Istanbulkart) che vi permetterà di prendere quasi tutti i mezzi pubblici, permettendovi di risparmiare tempo denaro e fastidi, ricaricarla è facilissimo, ovunque nelle stazioni metro, tram, autobus ecc. basterà inserire la card nei distributori automatici e l’importo da ricaricare, inoltre è possibile fare un'unica tessera per più persone.
Abbiamo poi dedicato una mattinata al Gran Bazar e al quartiere dei Bazar, questo suggestivo mercato coperto è posto nel cuore della città vecchia, nel centro storico dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco, un luogo in cui regnano colori e profumi di spezie, dove turisti e gente del posto si mischiano in un pullulare di vita; noi vi consigliamo di perdervi fra le vie di questo luogo e lasciarvi andare a qualche acquisto da portare con voi, come ricordo di questa esperienza sensoriale.
Il cibo poi è un modo eccezionale per scoprire la cultura locale, assaggiare i piatti turchi come, il pide (pizza turca) o i turkish delight (dolcetti a base di gel di amido e zucchero) è obbligatorio, il cibo qui è sempre un’occasione per fare festa, la cucina locale è resa memorabile dall’uso di ingredienti freschi e di stagione, senza dimenticare l’innumerevole quantità di spezie a disposizione, state pur certi che quando andrete a pranzo o a cena fuori, ne uscirete sazi e soddisfatti.
Bazar delle spezie - Turkish delight
Esiste una Istanbul ottomana che mostra con orgoglio i fasti del suo glorioso passato come il Palazzo del Topkapi, la monumentale residenza dei sultani, che convive pacificamente con una Istanbul moderna, su questo palazzo da mille e una notte, si raccontano storie incredibili, di sultani lussuriosi, ambiziosi cortigiani e bellissime concubine, che vissero in questo palazzo, e diedero vita alla storia che oggi lascia traccia nella bellezza degli ambienti in cui vivevano i sultani e le loro famiglie.
Visitando gli immensi padiglioni, le sontuose sale, il tesoro ricco di gioielli e lo spettacolare arem, potrete farvi un’idea del lussuosissimo stile di vita che avevano il sultano e la sua corte.
Alla fine di tutto possiamo dirvi che questo è stato un viaggio fatto di profumi speziati, sapori nuovi e sensazioni magiche, una completa immersione in quella che era la città costruita ad immagine somiglianza di Roma, un viaggio fatto di immagini che rimarranno indelebili nel nostro bagaglio personale, Istanbul ha fatto crollare tutti i nostri preconcetti, su una terra che credevamo culturalmente molto più lontana da noi di quanto non sia in realtà, ci ha stupiti e sorpresi allo svoltare di ogni angolo, ci ha accolti e ospitati catturandoci col suo fascino e la sua straordinaria bellezza.