E se vi dicessimo che al mondo esiste un posto in cui ti senti a casa anche se effettivamente sei lontano ore indefinite di volo dal punto di partenza?
Durante il nostro lungo viaggio verso la Polinesia, ci siamo fermati in una città che per nulla avremo immaginato ci avrebbe fatti così innamorare, questa volta non vogliamo raccontarvi di quanto e cosa c’è da vedere ad Auckland, ma bensì quello che ci ha lasciato dentro, in fondo converrete con noi che il bagaglio più grande e più importante che ci portiamo dietro al ritorno da un viaggio sono proprio le emozioni, le sensazioni, la gioia e la sorpresa che ci ha trasmesso quel determinato posto, che sia stato bello o brutto, comunque il lascito che portiamo con noi è un grosso bagaglio di emozioni.
Sinceramente parlando non avevamo curato molto questa tappa, era solo uno scalo tecnico di 1 giorno e mezzo per poter ripartire alla volta delle isole Cook, inoltre essendo esattamente dalla parte opposta del modo rispetto a noi, lì in agosto è inverno, dunque al nostro arrivo c’erano circa 15 gradi.
Siamo atterrati nel tardo pomeriggio ed abbiamo subito provveduto a raggiungere la sistemazione per la notte, l’indomani di buonora , dopo aver lasciato i bagagli in uno dei servizi di luggage lockers, abbiamo preso un bus che parte dall’aeroporto e raggiunge il centro città in 30 min. circa, (biglietto 30€ circa) il tragitto è scorrevole, e potete ammirare ai lati della strada, le tipiche abitazioni stile vittoriano, che sbucano di tanto in tanto sul percorso verso il centro, Auckland iniziava a corteggiarci col suo fascino sin dal primo momento.
Ci sono da fare alcune premesse, la Nuova Zelanda è una nazione molto giovane quasi priva di storia, se non quella delle migrazioni dei popoli maori, e dei coloni inglesi, infatti la popolazione è abbastanza cosmopolita, composta principalmente da australiani, popolo maori, cinesi, e giapponesi, tuttavia non è difficile incontrare anche qualche italiano coraggioso che ha deciso di piantare radici qui, il centro città è relativamente piccolo, il consiglio che vi diamo dunque, se avete tempo, è quello di godervela a piedi, e lungo la strada riempirvi gli occhi con quello che vi circonda.
L’attrazione principale è la Sky Tower, (biglietto 15€ circa) monumento simbolo della città, è la torre più alta dell'emisfero meridionale, con un'altezza di 328 metri alla sommità dell'antenna, dalla cima potrete rendervi conto di quanto straordinario sia il panorama che vi circonda, Auckland è una città che sta sbocciando ora, dunque pullula letteralmente sotto ogni punto di vista, grattacieli e palazzi sono in continua evoluzione, e lungo le strade una miriade di localini esclusivi ed alla moda, vi danno la possibilità di soddisfare ogni vostro desiderio culinario.
Un altro punto nevralgico della città è sicuramente il porto, anche perché il mare in questo paese è il protagonista assoluto, un mare che è fondamentale per il clima mite di questo territorio vulcanico, su cui si sviluppa la metropoli, grazie a queste componenti infatti, Auckland è una città molto ricca di vegetazione e di aree verdi, come Albert Park, i suoi alberi secolari vi lasceranno a bocca aperta, è uno dei parchi pubblici più grande della città, e si trova a ridosso di Princes Street, dove potrete vedere le case coloniali dei primi mercanti di stoffe del diciannovesimo secolo, ora trasformate in aule universitarie.
Fa parte del complesso anche la Clock Tower, un edificio storico molto particolare, tutto il campus universitario comunque è molto caratteristico e merita di essere visto, come il resto della città.
Princes Stree - una delle case dei mercanti
In due giorni abbiamo preferito viverla molto “slowly”, e non accumulare troppe cose, abbiamo solo preso un piccolo assaggio per poter approfondire meglio in futuro la Nuova Zelanda in generale, in compenso possiamo dirvi che Auckland ha un fascino ed un’atmosfera unici al mondo, una città giovane all’avanguardia e proiettata verso il futuro, una città cosmopolita, in cui tutto sembra possibile, in cui i sogni sembrano prendere finalmente forme concrete, un posto in cui ti senti a casa, ed hai la sensazione che ci sia un posto anche per te, e che quel posto era lì ad aspettarti, un posto nel mondo che nessuno può toglierti, dove cominciare, o ricominciare a vivere veramente, non sappiamo dirvi il perché ma abbiamo stretto fin da subito un legame indissolubile con questo posto, e noi le abbiamo detto arrivederci, torneremo per conoscerci meglio, come due amanti che si lasciano con la consapevolezza che si rincontreranno presto.
Karanga Plaza - Skyline di Auckland